Manuele Fior, “Hypericon”

“Hypericon” offre al lettore una dolcissima atmosfera nostalgica, tutta rivolta al passato (sia il passato faraoinco, sia quello postbellico degli anni della scoperta della tomba, sia il passato recente di quella Berlino a ridosso della caduta del muro, città mitica per antonomasia, dove il futuro aveva il sapore di una possibilità entusiasmante). 

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Lars Gustafsson, “Il pomeriggio di un piastrellista”

La vita è quel processo entropico che porta inesorabilmente dall’ordine al caos e Torsten non ama il disordine. Egli è orgoglioso dell’affidabilità della propria memoria e della diligenza con cui segna i conti, fa il piastrellista con talento e lo osserviamo smantellare l’incoerenza della casa e ricomporla in file di piastrelle ordinate.

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