Tutti fanno la fila per le scarpe di Antonio Arellano, anche il Papa
Se vedete una fila di preti in via del Falco (zona Borgo Pio) non vi preoccupate, è tutto normale. Stanno aspettando il loro turno dal Calzolaio Antonio Arellano, noto come “il calzolaio del Papa”. È qui che veniva infatti Joseph Ratzinger quando ancora era cardinale. “Appena l’ho visto affacciarsi su Piazza San Pietro”, ha detto Arellano, “non ci credevo”. Lui era abituato a vederlo nel negozio per aggiustargli le scarpe, mai avrebbe pensato che potesse diventare Papa. Ratzinger ha continuato (e continua tuttora) ad andare da Arellano. Questo l’ha reso una celebrità in Perù, ma anche in Italia è molto amato. Scarpe come quelle che realizza lui non si vedono tutti i giorni.
E questa cos’è? Fai anche scarpe giganti?
No (ndr, ride), queste sono per bellezza.
Da quanto eserciti quest’attività?
Ho iniziato in Perù quando avevo 7-8 anni. Mentre ho aperto questo negozio dal 1998.
Qual è la tua caratteristica?
Che faccio tutto a mano. Riparazioni, scarpe nuove, e creo anche modelli per scarpe su misura. È un mestiere che ti devi dare da fare, perché se fai solo riparazioni, offri poco. Invece così posso diversificare. Per questo realizzo scarpe, in modo da poterle vendere in futuro.
Antonio Arellano mentre monta una scarpa derby da uomo
Basta vedere le foto nel tuo negozio per capire che tra i tuoi clienti ci sono tante persone famose.
Sì, molti abitano in questa zona, a Borgo Pio.
Alle tue spalle c’è un’immagine dell’attrice Maria Grazia Cucinotta. Anche lei viene qui?
Sì, è una cliente da anni. Certo, non sempre vengono qui perché viaggiano, ma sono affezionati.
Tu invece vieni dal Perù.
Sì, sono peruviano.
Vai ancora?
No, non vado là da tanto. Si sta bene qui in Italia, basta un piatto di pasta con aglio, olio e peperoncino e sei felice.
La scarpa più particolare che vendi?
Sneaker così non le vedi in giro.
Le disegni tu?
Sì.
Quanto viene una di queste?
Questa viene 1150 euro.
La pelle dove la prendi?
In Italia. Tutto italiano. Per questo la gente viene qui a chiedere le scarpe.
Dove hai imparato il mestiere?
In Perù. A 14 anni facevo 12 paia di scarpe al giorno. Lo vedi? Quello sono io.
Certo che sono tante 12 paia di scarpe al giorno.
È il giornaliero in Perù. Tu entri alle 7 e, appena hai finito, vai via. Tanti finiscono verso le 5 del pomeriggio, il più lento alle 18.30.
E tu? Eri il più veloce?
Io? Normale. Sai, molto dipende anche dal modello che ti danno: può essere più facile o difficile. Di solito, impiegavo un’ora a modello.
Insegni anche?
No, qui non posso, è troppo piccolo. Però me l’hanno chiesto in parecchi di poter imparare, soprattutto giapponesi.