Lilli, la libreria all'Appio Latino nata durante la pandemia
“Abbiamo aperto a ottobre 2020. Folle, eh? Ma ci sono cose che se non le fai ti penti, e io era da troppo che ci pensavo e paradossalmente quello era il momento giusto.”
Esordisce così Edoardo, proprietario della Libreria Lilli nel quartiere Appio Latino, con cui ho avuto il piacere di fare una chiacchierata. Io li ho scoperti più o meno l’anno dopo, incuriosita dalla grande quantità di libri antichi esposti, cercando un Márquez che credevo introvabile, parlando di font gotici illeggibili e di ex libris di famiglie nobili.
“Grazie al dottorato in Storia Moderna, durante il quale passavo molte ore in archivio a fare ricerche, e alla mia passione per il collezionismo, mi sono accorto che questo poteva diventare un lavoro”, continua Edoardo. “Il collezionismo è un settore di cui devi occuparti personalmente, andando alle aste, acquistando libri singoli o a volte intere librerie private. Il nostro è un collezionismo specializzato: in libreria si possono trovare testi antichi di botanica, naturalistica dell’Ottocento e libri in tedesco. Sono convinto che ogni libreria debba avere un’anima, e questa è la nostra.”
“In libreria abbiamo molti libri, ma non tutti. Credo che nessuno abbia tutto esposto, noi abbiamo un magazzino e ci affidiamo al sito per le vendite online. In esposizione c’è ciò che scegliamo di esporre – poi cambiamo spesso, e le persone ogni volta notano qualcosa di diverso.”
Con Edoardo riflettiamo sul fatto che chi ama i libri punta a creare uno spazio in cui il lettore, prima che cliente, si senta accolto e seguito, consigliato. Le piccole librerie indipendenti sono gli ultimi baluardi a difesa di questo pensiero, dove il libraio deve farsi promotore culturale del territorio in cui opera.
“La bibliofilia è un concetto che non va trascurato: il libro non esiste solo come mezzo che ci regala il piacere della lettura, ma anche in quanto oggetto per cui alcuni di noi provano amore a prescindere dalle competenze. I libri sono oggetti talmente importanti che sarà difficile toglierli completamente di mezzo. Certo, la tecnologia ha il suo fascino, perciò il rischio è che la cultura nel tempo possa diventare un discorso sempre più selettivo, sempre più di classe.”
Delle differenze di classe parliamo per tanto tempo, soffermandoci sul fatto che non saranno più le disparità economiche a definirle, ma il tempo speso nella concentrazione. Concentrazione che viene sempre più a mancare anche a causa dei cambiamenti che hanno colpito i modi di comunicare. Dai libri siamo passati al cinema, e dal cinema alla televisione e alle serie. La nostra soglia dell’attenzione ha subito un drastico abbassamento e siamo vittime di una distrazione fin troppo facile: ecco che cerchiamo il colpo di scena, l’azione a tutti i costi.
Tuttavia, come dicevamo prima, i libri continuano e continueranno a esercitare una fascinazione misteriosa. Magari non su tutti, ma così è. Un amore irrazionale, che forse sviluppiamo da piccoli. E a tal proposito, Edoardo mi lascia con un aneddoto molto carino: “Un bambino che abita qui accanto e fa questo tragitto per andare a scuola rimaneva a lungo a guardare la nostra vetrina, affascinato dai libri antichi. Alla fine è entrato con la mamma, per saperne di più. Sua mamma è poi tornata per comprargli un regalo di compleanno, un libro dell’Ottocento con una rilegatura molto particolare. Ecco: così, senza sapere perché, è nato un altro bibliofilo.”
Libreria Lilli
Via Gino Capponi, 144-146 (Appio Latino)