Due finestre su Trastevere

Nel cuore di Trastevere, alle spalle di piazza Trilussa e alle pendici del Gianicolo, c’è una piazzetta che non ha nome, perché in realtà più che una piazza è uno slargo, incrocio fra via Garibaldi e via di Santa Dorotea, e fra via della Lungara e via della Scala. Vi sarà sicuramente capitato di passarci, in qualche serata trasteverina, con una birra in mano o sorseggiando un bicchiere di vino proprio in questo slargo, ma probabilmente non vi siete mai resi pienamente conto del luogo in cui vi trovavate; In questa piazzetta ci sono due finestre molto particolari, che in molti ignorano...

All’inizio di via san Dorotea, al numero venti, una finestra si distingue dalle altre; è a sesto acuto, di foggia arcaica, ed è legata ad una leggenda molto antica: mentre nei primi anni del Cinquecento Raffaello era impegnato ad affrescare la villa del ricco banchiere senese Agostino Chigi, l’attuale villa Farnesina in via della Lungara, la bella figlia di un fornaio di Trastevere si aggirava da quelle parti. Un giorno Raffaello, passeggiando per queste vie, alzò la testa e vide affacciata alla finestra questa deliziosa ragazza intenta a pettinarsi, della quale si innamorò all’istante.

La fanciulla venne soprannominata la Fornarina, e verrà ritratta più volte dall’Urbinate. Da allora le trasteverine hanno la nomea di essere le donne più belle di Roma.

 

 

Un’altra finestra è rimasta nell’immaginario collettivo, per una scena svoltasi in tempi più recenti: era il 1980, e Verdone girava qui una indimenticabile scena del suo primo film da regista e sceneggiatore (nonché attore protagonista) “Un sacco bello”.

Mimmo sta attraversando la strada, quando una macchina sfrecciante gli passa accanto facendogli cadere la spesa con l’olio; una signora allora lo intima di pulire, e il povero Mimmo comincia a dare una pulita con il piede, quando compare un vecchio signore romano dalla finestra, di quelli che stanno affacciati a guardare tutto il tempo quello che succede giù in strada, che assiste alla scena e mette bocca su tutto, con uno scambio di battute memorabile.

Il palazzo è lo stesso, ma dal lato che dà su porta Settimiana.

A due passi da villa Farnesina, da palazzo Corsini, dall’orto botanico e da piazza Trilussa, questa piazzetta non reca un nome, ma conserva il ricordo della Fornarina, di Raffaello e di Verdone; pensateci la prossima volta che ci passate, per affacciarvi con occhi nuovi su una vecchia Trastevere, fatta di tante storie da scoprire.