"The Insult": In concorso a Venezia 74 come miglior film

Regista: Ziad Doueiri

Anno: 2017

Durata: 110m

Genere: Drammatico

"L'Insulte" maggiormente noto come "The Insult" è il nuovo film di Ziad Doueiri in concorso alla 74a Mostra di Venezia. Toni (Adel Karam), un meccanico libanese cristiano che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze della guerra civile, e Yasser (Kamel El Basha), caposquadra palestinese di un cantiere che sta svolgendo lavori di ristrutturazione nella via in cui Toni abita, hanno una diatriba a causa della grondaia di quest'ultimo. La lite degenera quando Yasser insulta Toni, fino ad arrivare ad un processo che assume rilevanza nazionale.

Il film si presenta inizialmente come un legal thriller, salvo poi allargare il punto di vista andando ad analizzare le tensioni ancora presenti fra due popoli profondamente diversi, quello libanese e quello palestinese, che si trovano a condividere un paese in cui entrambi vogliono avere più importanza di quella che hanno. Tuttavia la questione politica rimane in secondo piano, mentre l'attenzione è centrata sul confronto tra due uomini, ognuno con le proprie motivazioni, la propria identità e i propri traumi.

Possiamo affermare che la pellicola ruota intorno al tema dello scontro: fra due uomini, fra un padre e una figlia (i due avvocati), e infine fra due popoli. Più che parlare di giustizia - come la trama e l'ambientazione del tribunale suggeriscono - il film sembra domandarsi quale sia il confine tra ciò che è giusto e ciò che è giustificabile, mentre sullo sfondo rimane il problema della convivenza dopo anni di guerra civile. Una convivenza difficile, quasi impossibile, a meno di una presa di distanza dai fatti del passato. È singolare poi come siano le mogli dei due protagonisti e l'avvocatessa di Yasser, quindi le tre figure femminili principali, ad essere più aperte e disposte alla riappacificazione. Resta comunque l'amaro in bocca per un tema importante che viene trattato in modo a volte semplicistico, soprattutto nella facilità con cui i due riescono a trovare una sorta di pace.

Da sottolineare comunque la convincente prova del cast, alle prese con dei personaggi complessi e delle scene di difficile fattura, tra cui vanno ricordati i vari long-take durante le sedute del tribunale e le sequenze più importanti della lite.

Dunque un film che si lascia guardare, complice anche la regia interessante - che si affida spesso alla macchina da presa mobile restituendo uno stile da reportage-, una narrazione a larghi tratti coinvolgente e un'ottima recitazione.

Gradimento Autore: 6.5/10 (Interpretazione: 7.0/10; Regia: 6.5/10; Scenografia: 6.0/10)

Gradimento Amletico*: 6.8./10

Attori principali: Adel Karam; Kamel El Basha; Camille Salameh; Rita Hayek

Paese: Libano; Francia

Produzione: Rouge International; Tessalit Productions

*Media tra gradimento del pubblico, critica e autore

*ALTRE RECENSIONI

My Movies (3.5/5)

IMDb (7.6/10)

Comingsoon (3.5/5)