Tre Film Per Un Halloween Cult

Tre titoli per un Halloween davvero di culto. Ci saranno terribili carnefici con armi da taglio, maschere e volti sfigurati. Ma anche vecchi libri che nascondono segreti. Il tutto tra sottile ironia e silenzio tombale. Non resta che mettervi comodi sul divano davanti al vostro schermo ed iniziare la proiezione. Felice Halloween.

HALLOWEEN – LA NOTTE DELLE STREGHE (1978) Di John Carpenter

 
 

Quando John Carpenter e Debra Hill lavorarono allo script di Halloween non immaginavano di ottenere un successo così grande. La pellicola risultò all’epoca un capolavoro di genere e il tempo non ne usurò il valore e la longevità, tanto da essere ancora oggi un punto di riferimento per l’horror contemporaneo.

Nella notte di Ognissanti il piccolo Michael Myers si macchia dell’omicidio della sorella e viene internato in un ospedale psichiatrico, dove sarà seguito dal dr. Loomis. Dopo molti anni l’instabile killer riesce a fuggire e a tornare in città per completare il suo disegno di morte. L’obiettivo principale del silenzioso omicida è la giovane Laurie Strode.

Seguendo una linea narrativa avvincente e lineare il film mette in luce la tecnica del Carpenter regista, con la soggettiva e la semisoggetiva per il punto di vista del mostro e le scene di suspense con inquadrature scurissime, e del Carpenter compositore, forte di una colonna sonora da brividi ispirata nel suo leitmotiv dalle note di Profondo Rosso di Dario Argento.

 
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Infine lui, Michael Myers, tra i re degli slasher movies: atipico sanguinario dalle movenze sgraziate e quasi goffe, che brandisce un coltellaccio da cucina e che ha per veste una tuta da meccanico e un’asettica maschera bianca. Più freddo del calco protettivo c’è solo la vacuità della sua anima.


NIGHTMARE – DAL PROFONDO DELLA NOTTE (1984) Di Wes Craven

 
 

Wes Craven diede dimostrazione di saperci fare con l’horror ben prima di questo titolo, con Le Colline Hanno Gli Occhi del 1977. Ma sette anni dopo, non contento, il compianto cineasta realizzò uno slasher movie coi fiocchi, introducendo nel mondo dell’orrore cinematografico un personaggio iconico e, ahinoi, difficilmente dimenticabile.

Tina è vittima di un incubo in cui un uomo dal volto bruciato tenta di assalirla con gli affilati artigli del suo guanto. Destatasi dal sonno tormentato la ragazza si accorge di avere il pigiama lacerato. Quando anche Nancy le confiderà di aver sognato la stessa persona la verità inizierà a delinearsi. Chi fa loro visita nel sonno è Freddy Krueger, cinico e spietato killer che sembra appartenere ad un’altra realtà. L’imperativo sarà dunque non dormire per non rischiare la vita, o addormentarsi controllati da una persona, nel tentativo di sconfiggere l’uomo dal maglione a righe e le lame aguzze.

 
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In un’alternanza tra mondo onirico e reale che disorienta fino a non capire dove il sogno finisce e la realtà inizia, Krueger – interpretato da un magistrale Robert Englund- studierà al dettaglio crudeli esecuzioni e pianificherà autentici spettacoli del terrore, rendendo ogni sogno degli adolescenti un incubo splatter.

LA CASA – EVIL DEAD (1981) Di Sam Raimi

 
 

Il lungometraggio d’esordio di Sam Raimi, seppur realizzato con un budget assai limitato, sbalordì parte della critica e venne preso, negli anni a venire, come modello da seguire. Che si trattasse di locandine o del soggetto di un film, molti furono i tentativi di imitazione del prodotto da parte di altri. Anche in Italia, dove il titolo fu tradotto con La Casa, vi fu un proliferare di abitazioni infestate sulle copertine di vhs e all’entrata dei cinema.

Ciò che colpì maggiormente di Evil Dead furono le trovate del regista, anche le più rudimentali, che si rivelarono vere innovazioni nel campo dell’horror. A partire dall’utilizzo della stop motion e del trucco “pongoso”, fino alla soggettiva per identificare l’entità demoniaca e il maligno, Raimi stupì. Da perfetto sconosciuto o quasi, fino al 1981, ora il suo nome era sulla bocca di tutti.

 
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Cinque ragazzi decidono di trascorrere un fine settimana rilassante in un vecchio chalet di montagna. La zona però sembra essere avvolta da un’aria sinistra, e la scoperta di un libro rilegato in pelle umana e di alcuni nastri registrati, risvegliano il male che albergava in essi. Per i cinque comincia una notte di paura, prigionieri della casa e del bosco circostante.

Nei panni di Ash, Bruce Campbell si ritaglierà il ruolo di protagonista anche nei fortunati sequel di questo primo capitolo, creando un protagonista di culto dell’immaginario orrorifico, coraggioso e irriverente guerriero che combatte l’oscurità a colpi di motosega.