"Rumori fuori scena" di Michael Frayn al Teatro Vittoria: once in a lifetime experience

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In scena al: Teatro Vittoria, dal 12 al 23 dicembre 2017 (ore 21.00)

Prezzi: da € 22 a € 28

Regia: Attilio Corsini

Può uno spettacolo riuscito male raccogliere un successo mondiale?
È quanto avviene da 34 anni al Teatro Vittoria con la commedia di Michael Frayn Noise Off, in cui si assiste alla preparazione e alla messinscena di un’opera che non viene realizzata nel modo preordinato, portando di conseguenza ad una serie esplosiva di esilaranti equivoci.

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È curioso come il drammaturgo inglese abbia tratto ispirazione per questo testo dalla realizzazione di un’altra delle sue opere: The Two of Us. “Era più divertente assistere a quanto accadeva dietro le quinte che non sul palco, e così ho pensato che un giorno avrei dovuto scrivere una farsa su ciò che avviene dietro il sipario”. Il ribaltamento di prospettiva diventa dunque l’escamotage con cui catturare l’attenzione del pubblico; cambiando punto di vista, lo spettatore viene interamente coinvolto nello show, trasformandosi da semplice osservatore a parte stessa della messinscena, assistendo così a tutte le operazioni che conducono alla stessa: partecipando inizialmente – nel primo atto – alla prova generale dello spettacolo; scoprendo poi – nel secondo – tutto ciò che avviene dietro le quinte; guardando infine – nel terzo – il divertente disastro della messinscena.

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“Non funzionerà mai qui da noi, è humour inglese”. Le perplessità del regista Attilio Corsini (scomparso nel 2008) mentre si accingeva a rappresentare per la prima volta in Italia la commedia di Michal Frayn erano più che legittime. L’ambiente, la scenografia e gli sketch sono evidentemente pensati per il pubblico britannico.
La compagnia di Attori&Tecnici è tuttavia riuscita a creare nel tempo una sua versione dell’opera originale, modellando e adattando le diverse parti della sceneggiatura così che il nero su bianco del testo prendesse forma e colore di una straordinaria rappresentazione. Una messinscena che ha generato così tanto clamore che lo stesso Peter Bogdanovich – regista della versione cinematografica di Rumori fuori scena – ha voluto assistere per cinque giorni di seguito alle repliche nel teatro Vittoria, cercando di carpirne tutti i segreti prima dell’inizio delle riprese.

foto di manuela giusto

foto di manuela giusto

Apparentemente lo spettacolo non sembra invero nascondere grandi difficoltà, atteso che si tratta di una messinscena non andata a buon fine. Ma se indubbiamente sbagliare è facile, non lo è tuttavia in sintonia con gli altri. Un cubo di Rubik di errori, che solo meccanismi collaudati nel tempo permettono di risolvere. “È difficile da portare in scena perché, se sbagli, non c’è niente da fare. Una volta, durante la nona replica, sono entrata e ho detto un’altra battuta, l’attore mi ha risposto e poi c’è stato il silenzio, perciò hanno dovuto tirar giù il sipario!”. Le parole dell’attrice Viviana Toniolo confermano le numerose insidie che si celano dietro ad uno spettacolo come questo. Lei, insieme ad Annalisa Di Nola, è l’unica attrice ad essere in scena sin dalla prima versione; conosce quindi alla perfezione ciò che risulta necessario affinché il vaudeville (commedia leggera basata su vicende amorose, intrighi e colpi ad effetto), di cui si vedono prove, dietro le quinte e messinscena, non riesca nel modo giusto, dando così la possibilità a Rumori fuori scena di funzionare. Un’operazione di metateatro paradossale, in cui il successo di uno spettacolo dipende dal fallimento pilotato di un altro.

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Le proverbiali dimenticanze di Viviana Toniolo (signora Clackett), governante di casa Brent che non riesce a ricordare di portare via il piatto di sardine dalla scena; le ripetute domande “Capito no? Chiaro no?” di Stefano Messina (Jerry), frettoloso agente immobiliare in cerca di una scappatella con Vicky in casa Brent; le incredibili espressioni facciali e le insistenti incomprensioni “Come?” di Annalisa di Nola (Vicky), disinibita quanto naïf impiegata dell’ufficio imposte; la genuina ingenuità di Massimiliano Franciosa (Philip Brent), padrone di casa che non si rende conto di quanto avviene intorno a lui; la vivacità di Claudia Crisafio (Flavia Brent), moglie che non vede l’ora di svagarsi con il marito; la sordità ad nutum di Roberto Della Casa (Amedeo), anziano attore con il vizio della bottiglia; l’energia di Sebastiano Colla, assistente di scena in grado sopperire ad ogni mancanza; la freschezza di Viviana Picariello (ultima arrivata nella compagnia, che recita la parte di Lella), efficiente assistente alla regia perdutamente innamorata del regista; e infine la parossistica esasperazione di Carlo Lizzani (Raul), sconsolato regista alle prese con una stravagante compagnia teatrale. Queste le diverse facce dei dadi dell’ironia utilizzati per Rumori fuori scena, che ad ogni lancio offrono sempre una gag vincente, e, seppur siano le stesse di tanti anni fa, lasciano ancora il dolce sapore della risata in bocca.

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Invariata è inoltre la scenografia pensata da Bruno Garofalo, in cui il cambio di prospettiva tra il primo e il secondo atto è semplicemente ed efficacemente realizzato con il ribaltamento delle quinte, che da pareti e porte di casa Brent si tramutano nel retro del teatro, consentendo al pubblico di assistere alle curiose complicazioni legate alla messinscena. Ideata nel 1985, viene utilizzata ancora oggi per le rappresentazioni, diventando dunque a tutti gli effetti un pezzo degno di un posto nel museo della storia del teatro italiano.

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Uno spettacolo che non conosce quindi confini temporali. “Tantissime persone che mi hanno visto quando erano ragazzini tornano e mi dicono: da quanto ho visto questo spettacolo vado a teatro, ora ci sto portando i miei figli” (così Viviana Toniolo in un’intervista a Luca Lòtano per Teatro e Critica). E anche ieri, tra il pubblico, c’erano giovani ragazzi che ridevano di gusto e parlavano dello spettacolo, commentando la sua evoluzione nel corso degli anni: “Rispetto all’anno scorso Claudia Crisafio fa la parte della moglie di Philip Kent. Lei è bravissima, ma sono tutti bravi: io torno con piacere tutti gli anni”.
Se alcune persone tornano a vederlo ogni anno, c’è però chi ancora non ne ha avuto modo. Perciò alla prossima rappresentazione non perdete l’occasione. Abbiamo d’altro canto detto che uno spettacolo spassoso perché pieno di battute e… Che è divertente perché gli attori sono bravi a…Che merita di essere visto perché da tanti anni che…
Chiaro no? Capito no?

Gradimento Autore: 9/10 (Regia: 9/10; Interpretazione: 9.5/10; Scenografia: 8.5/10)

Interpreti: Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Massimiliano Franciosa, Claudia Crisafio, Sebastiano Colla, Viviana Picariello

Musiche: Arturo Annecchino

Scene: Bruno Garofalo

Luci: Valerio Carnelin

Produzione: Attori e Tecnici