Miss Marple sbarca in Italia: un giallo in bilico tra tensione e ironia

La più famosa detective di Agatha Christie non era mai stata in un teatro italiano prima d’ora. Ad ospitarla fino al 23 dicembre l’Ambra Jovinelli, dove Miss Marple svelerà il trucco dietro i “giochi di prestigio” del colpevole. L’omicidio a cui l’investigatrice assiste nella tetra casa vittoriana dell’amica Caroline, sembra d’altronde più opera di un astuto illusionista che non di uno spietato assassino. Gli indizi sono come incantesimi che si spezzano all’improvviso; ma bisogna far in fretta, prima che il killer possa colpire di nuovo.

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“Gli eredi della scrittrice si sono dimostrati felici di affidare l’adattamento a mio marito Edoardo Erba”. Esprime soddisfazione l’attrice Maria Amelia Monti (Miss Marple) per l’incarico ottenuto dal compagno e per aver avuto modo di interpretare – prima in Italia – la detective inglese. “È molto pettegola, ma vivendo sola e avendo parecchio tempo a disposizione sviluppa un’intelligenza contemporanea, dettata dalla capacità di osservare le persone”. Monti rende efficacemente tali aspetti del suo personaggio, accentuandone l’arguzia e lo spiccato senso di humor, che rimane il filo conduttore dell’intero spettacolo. Non nasconde poi che “alcuni atteggiamenti di Miss Marple sono attinenti alla mia vita vissuta. Mi ricordano zia Rachelina, che veniva a trovare la mia famiglia, ficcava il naso dappertutto e aveva sempre da ridire”.

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Divisa in due atti, la rappresentazione è ritmata, divertente e coinvolgente. Se le tensione fatica a crescere nel primo atto, esplode poi come un colpo di pistola nel secondo, dove Miss Marple trova il bandolo della matassa in un batter d’occhio.

“Non stupisce come tra tutti i generi – letterari e non – il Giallo rimanga il più popolare” ha dichiarato il regista Pierpaolo Sepe. “Questa Marple assomiglia molto di più a quella dei primi romanzi della Christie: più dispettosa, rustica e imprevedibile. La vediamo seduta a fare la sua maglia, come chi insegue una linea di pensiero intrecciato su se stesso, per sbrogliare la matassa e ritrovare il filo della verità.”

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