Mac DeMarco - "Here Comes The Cowboy": Nel Ranch Del Cowboy Sorridente

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Anno: 2019

Genere: Alt Pop

Etichetta: Mac's Record Label

Dopo la proclamazione negli anni dieci del duemila di salvatore dell’indie rock, in un momento in cui in America scarseggiavano figure di riferimento, Mac DeMarco sceglie la via dell’indipendenza più assoluta fondando un'etichetta che porta il suo nome.

Così dopo la tripletta di 2, Salad Days e This Old Dog, messa a segno durante la fortunata avventura con la Captured Tracks, il nostro Pepperoni Playboy produce e pubblica il primo gioiellino della Mac’s Record Label.

I primi semi di Here Comes The Cowboy vengono gettati dall’artista canadese nel taccuino personale tra una pausa e l’altra dello scorso tour, per germogliare e fruttare in sole due settimane nel Gennaio appena trascorso. Nel suo eremo di Los Angeles DeMarco trascorre gran parte del tempo ascoltando Beatles e musica giapponese, bevendo caffè con la sua Kiki e, ovviamente, suonando quasi ininterrottamente.

Ciò che esce dalle mura di questa spensierata casa/studio è un lavoro inimitabile, che mostra tutta la straordinaria unicità di un “indiesinger” che non ha alcuna voglia di adagiarsi e anzi vuole muovere, quasi provocando critica e sostenitori, in una direzione paurosamente sconosciuta.

La title track che apre le porte al nuovo mondo confonde, col suo andamento al piccolo trotto di chitarra e batteria alle quali si sovrappone per dieci volte, con voce suadente, lo stesso verso. Di colpo entrano il synth e le corde di Nobody, primo singolo estratto, e un Mac in versione rettile canta egregiamente pur fumando un sigaro dalle scintille verdi.

In un mood volutamente pacato, ad eccezione del funky disperato di Choo Choo e della traccia fantasma contenuta in Baby Bye Bye (buona caccia al tesoro), l’ascolto prosegue in un susseguirsi di melodie, una più azzeccata dell’altra, a dimostrazione della facilità di composizione del ragazzo di Edmonton. Finally Alone è forse il brano che meglio suggerisce la voglia di fuga dal caos metropolitano in favore della campagna, negli yodel demarchiani e nel folk acustico che tanto rassomigliano al lontano parente che fu Salad Days.

Nell’esotica Preoccupied, che conta cinguettii di usignoli campionati e il tipico tintinnare di chitarra elettrica nella seconda parte di ritornello, c’è il picco più alto in termini di arrangiamento, in una giustapposizione dei suoni finemente bilanciata. Heart To Heart rispolvera la nota maestria del canadese per il dream pop, che diventa cosmico nelle geniali progressioni di tastiere e sintetizzatori. Passano pochi minuti e quel pop appena affievolitosi cambia forma e si fa soul con On The Square, già divenuto un classico al momento del rilascio e corredato da un video che sembra partorito da una visione febbrile di David Lynch.

Con l’animo sempre diviso in due perfette metà, quella dell’artista scanzonato che si diverte con il jangle pop e quella di malinconico crooner decadente, Mac DeMarco ha deciso di continuare a parlare di sé, ma stavolta prendendosi tanto sul serio.

Here Comes The Cowboy resta un titolo fuorviante che oltre ad un ranch col bestiame, un cagnolino randagio tutt’ossa e una cowgirl innamorata della fattoria, non ha nulla di western o di country. Degli uomini col cappello e gli stivali il polistrumentista del Canada condivide soltanto il tormento e la stanchezza, alla ricerca disperata di una casa isolata in cui trovare ristoro dopo tanto galoppare.

Gradimento Autore: 7.7/10

Tracce Consigliate: "Finally Alone"; "Preoccupied"; "On The Square"