La follia testarda di Fitzcarraldo

Un battello a vapore che si arrampica lentamente sopra una collina nel cuore della foresta amazzonica.

Ci sono film che nascono da una sola immagine, da una scena, un'idea che si vuole trasporre su pellicola. Così Werner Herzog realizza Fritzcarraldo partendo da questa folle visione del piccolo bastimento che si inerpica nella giungla peruviana. Brian Sweeny Fitzgerald (che si fa chiamare "Fitzcarraldo"), uno straordinario quanto pazzoide Klaus Kinski, non solo vuole a tutti i costi portare l'opera lirica nella foresta, ma vuole addirittura costruire il teatro dell'Opera più grande del mondo e farlo inaugurare da Caruso in persona. Per riuscire nell'impresa ha bisogno del sostegno delle popolazioni indigene, che assolderà per trasportare la pesantissima nave. Con un sistema di funi e dei grandi tronchi che permettono di farla scivolare, l'imbarcazione comincia a muoversi sotto lo sguardo allucinato di Kinski.

Caruso canta, la nave sembra librare in un'atmosfera a dir poco surreale. Questa scena e tutto il film sono entrati prepotentemente negli annali del cinema, anche e soprattutto per le imprese affrontate durante la realizzazione del film, che hanno visto vicende e peripezie incredibili e hanno portato a vedere nel personaggio di Fitzcarraldo Herzog stesso.

Fra le molte storie che gravitano intorno alla pellicola sembra che i nativi peruviani, stanchi della follia dell'istrionico attore, abbiano organizzato di ucciderlo per porre fine alle angherie che erano costretti a subire. Ciò non accadde, e Klaus Kinski confezionò una delle sue migliori parti, seconda forse solo ad Aguirre Furore di Dio. Herzog invece si guadagnò il premio per il Miglior film a Cannes nel 1985.