L'Amletico

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Vivian Maier: La tata con un talento segreto

Costo biglietto: 8,50 € intero; 7,50 € ridotto

Luogo: Museo di Roma In Trasetevere

Periodo: Fino al 18 Giugno 2017

Orari: Da martedì a domenica ore 10.00-20.00 (Lunedì chiuso)

Chicago, 2007.

Immaginate di trovarvi al posto del ventinovenne John Maloof, intenti a raccogliere materiale per una ricerca sull’omonima capitale dell’Illinois. Acquistate all’asta il contenuto di un box auto con diversi oggetti antichi, sottratti per legge dopo il mancato pagamento del canone d’affitto di un appartamento, e siete subito incuriositi dal contenuto di varie scatole. Dopo aver fatto un inventario, vi ritrovate con circa 150.000 negativi e altrettante pellicole 8mm.

Osservando le foto, vi è subito chiaro che sono scatti di un certo fascino. Decidete così di condividerle per curiosità sul vostro account Flickr, raccogliendo in poco tempo migliaia di apprezzamenti dagli utenti. 

A questo punto, probabilmente vi sentirete sempre più impazienti di far conoscere al mondo questo patrimonio che rischiava di rimanere segreto per sempre. Resta solo da risalire al proprietario di questi rullini e, a seguito di estenuanti ricerche, scoprirete che il tutto apparteneva ad una tata di nome Vivian Maier “la fotografa ritrovata”. 

Questo il titolo della piacevolissima mostra al museo di Roma in Trastevere, che offre al pubblico la possibilità di approfondire questa toccante storia e ammirare più di un centinaio di foto scattate tra Chicago e New York. Di queste, alcune sono in bianco e nero, anni ’50 e ’60, ed altre a colori, realizzate negli anni ’70; vi sono inoltre una decina di filmati amatoriali.   

Quando infatti non svolge il lavoro di tata e bambinaia, Vivian, con in mano la sua Rolleiflex, passeggia per le strade di queste città e lascia che la sua attenzione venga catturata da un volto caratteristico, dall’espressività di uno sguardo, da un dettaglio nascosto o da un particolare avvenimento. Cerca di trasmetterci la dinamicità di un azione, le emozioni dei bambini o la crudezza della povertà.  

In sostanza si passa da un’opposto all’altro senza troppi vincoli: dovunque l’occhio si soffermi, qualsiasi cosa provochi una vibrazione o un’emozione, Vivian mette a fuoco e scatta.  

Di tanto in tanto poi, davanti uno specchio, coglie l’attimo per un autoritratto a volte misterioso, a volte più giocoso, di certo sempre caratterizzato dal suo sguardo piuttosto austero. 

Passando di foto in foto riusciamo a immaginarci di percorrere questi viali affollati, pieni di vita, di situazioni drammatiche, bizzarre, ironiche. Capiamo che la strada risulta essere sicuramente il luogo migliore per osservare e comprendere pienamente le mille sfaccettature dell’essere umano, dalla più malinconica alla più gioiosa, dalla più grottesca alla più elegante.

Proseguendo all’interno della mostra è inoltre possibile visionare vari filmati, sempre frutto della maniacale curiosità di Vivian, tra cui anche un’interessante scena della parata celebrativa tenutasi a Chicago nel 1969, in onore degli astronauti dell’Apollo 11.

È quasi imbarazzante vedere tutto questo materiale e pensare che sarebbe potuto andar perso. Un talento che non meritava di rimanere nascosto dentro uno scantinato, ma doveva essere assolutamente condiviso.

Siamo senza dubbio davanti a un sorprendente esempio di street photography; indagando sul genere si trovano infatti molte analogie con le opere di Lisette Model, Helene Levitt o del più noto Bresson.   

Purtroppo rimane un mistero il motivo per cui Vivian non pubblicò mai i suoi scatti mentre era in vita. Di lei sappiamo che era una persona solitaria, molto riservata e introversa, ma vivace con i bambini e con una mania compulsiva nel collezionare e conservare qualsiasi cosa: ma a quanto pare non nel condividerle. Aveva una tale paura che si frugasse tra le sue cose, che riempiva la sua stanza di oggetti (soprattutto pile di giornali), in modo tale che se qualcuno avesse spostato qualcosa, lei se ne sarebbe accorta immediatamente.

Nel caso vogliate approfondire la sua vita personale prima di recarvi alla mostra, vi consiglio di vedere su Youtube il documentario realizzato dallo stesso John Maloof, dal titolo "Alla ricerca di Vivian Maier", che ci racconta curiosità e aneddoti tramite alcune interviste alle famiglie con cui Vivian lavorò e attraverso le indagini che John fece sulle origini di questa misteriosa donna.

Voto amletico: 8.5/10