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Portinari: è online l’intera opera del grande maestro modernista brasiliano

L’inconfondibile pennellata del maestro brasiliano Candido Portinari ha cambiato il modo in cui il mondo guardava il Brasile. Nel ritrarre l’anima della sua gente e del suo paese, il figlio di emigrati italiani nato nei cafezais e poi trasferitosi a Rio, è diventato il primo artista brasiliano ad avere una mostra personale presso il MoMa di New York. Adesso, quasi 80 anni dopo quella memorabile esibizione nella Big Apple, Portinari mantiene il suo primato ed è il primo artista tupiniquim ad avere una intera galleria presso Google Arts and Culture

Oltre 5 mila opere

Nella galleria virtuale Portinari: Painter of the People è possibile navigare tra le diverse fasi della vita di Portinari, visualizzare in alta definizione i dettagli dei dipinti e conoscere i suoi capolavori. Tra questi, Guerra e Pace, due immensi pannelli a lui commissionati dalle Nazioni Unite per la sede a New York. “Questo è indubbiamente il miglior lavoro che ho fatto. Lo dedico all’umanità”, dichiarò il pittore alla Reuters nel 1954.

Inoltre, la piattaforma permette svolgere un giro virtuale tra le collezioni dei principali musei brasiliani, tra cui il Masp (Museu de Arte Moderna de São Paulo) e il Mnba (Museu Nacional de Belas Artes do Rio) che ospitano le opere di Portinari. 

Progetto Portinari 

Invisibile nel proprio paese e amato oltremare. “Portinari, il pittore. Un famoso sconosciuto”. Così il titolo de O Globo diciassette anni dopo la scomparsa dell’artista che ha prodotto oltre 5mila opere di cui la maggior parte è nelle mani di privati. Con la nascita del Progetto Portinari il pubblico brasiliano e non solo può finalmente vedere ciò che neanche il Portinari stesso è riuscito: l’insieme della sua eredità culturale. “Il Brasile ha manifestato il desiderio di incontrare il futuro a modo suo, sviluppando l’immensa capacità verso l’originalità. Recuperare, rafforzare e preservare l’identità culturale del Brasile è un requisito per permettere al Paese costruire il suo proprio destino”, scrisse il figlio João Portinari nel 1978.

L’Europa: l’Eureka

“Sono figlio della Terra Rossa. Ho deciso di dipingere la realtà brasiliana, nuda e cruda, così com’è”. La testimonianza di Portinari dopo il tour europeo che vinse come premio della Scuola di Belle Arti di Rio e dal quale è tornato soltanto con un piccolo dipinto del Vecchio Continente, segnò una svolta non solo nella vita privata dell’artista, ma anche nel modo in cui dipingeva. 

Chiesa della Pampulha

Se ben ricordo ho potuto vedere da vicino al Masp alcuni capolavori del maestro, tra cui “Retirantes”, ma l’opera che mi ha più colpito è senza dubbio il pannello esterno della chiesetta della Pampulha, a Belo Horizonte, capitale dello Stato di Minas Gerais. Sarà perché lì tutto è maximum, lì la genialità del maestro Niemeyer e l'originalità di Portinari si sono incontrate e la bolla firmata eresia non poteva che non partire dal santo ufficio dell’arcivescovo. Costruito in piastrelle bianche e azzurre, il pannello di Portinari ritrae scene della vita di San Francesco a cui è consacrata la chiesetta. Da vedere assolutamente anche all’interno il dipinto dell’altare in cui il povero d’Assisi ha le sembianze tipiche del pennello di Portinari, tipiche del popolo brasiliano.

Clicca per accedere al mondo virtuale di Portinari. Buone sensazioni.