L'Amletico

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"La La Land": Un film riuscito

Regista: Damien Chazelle

Anno: 2016

Durata: 128m

Genere: Musical; Commedia; Sentimentale; Drammatico

Distribuzione: Summit Entertainment

Paese: USA

Attori Principali: Ryan Gosling (Sebastian); Emma Stone (Mia); John Legend (Keith); J. K. Simmons (Bill); Rosemarie DeWitt (Laura)

Premiatissimo com'è, "La La Land" è un esempio di ottimo prodotto dell'industria cinematografica, il che – in tempi di crisi del vecchio modello industriale – non è assolutamente poco. È un esempio di come si può riuscire a combinare al meglio tra loro gli ingredienti di un film che, per quello che è costato, non può permettersi di non avere successo presso il pubblico.

Senza tante superflue elucubrazioni sul valore culturale che il cinema può o deve avere - sarebbe interessante discuterne - o sul valore di quei canoni formali che rifuggono dall'uso effervescente del colore, dei suoni, dei dialoghi e di tutto il resto, si può, per altri motivi, affermare che "La La Land" è un film riuscito.

La vicenda raccontata nel film è leggera, gradevole, senza sbavature. Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) sono due giovani artisti che aspirano al successo in una colorata Los Angeles. All'inizio, soltanto difficoltà e rifiuti. Poi, per un intreccio di avvenimenti imprevisti, il successo arriva per entrambi. Anche se il prezzo da pagare è quello di seguire strade che divergono allontanandoli fino a smarrirsi. Proprio quando la comune avventura per il successo li aveva condotti sul terreno dell'amore. 

E' buona regola non svelare mai il finale. Si deve però dire che in questo caso la storia si conclude senza un mieloso happy ending. Un finale ben costruito e proposto con mestiere allo spettatore.
Tutto perfetto, tutti bravi, ogni cosa al proprio posto.

Il film è stato fatto - e questo è assolutamente normale - per ottenere un grosso margine di guadagno su un investimento tutto sommato poco rischioso, visto che, insieme al regista, agli attori e tutto lo staff che ha contribuito alla realizzazione, vi hanno sicuramente lavorato alcuni esperti di comunicazione e marketing.

Ci si può però chiedere perché, con tanti suoi validi artefici, il film si sia risolto in una copia, aggiornata questo è vero, di "Cantando Sotto la Pioggia", di "Zigfeld Follies", di "Seguendo la Flotta", e di "Follie D'Inverno". Con gli attori che imitano, questo nessuno potrà negarlo, Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly e altri favolosi artigiani del tip tap. Ma in definitiva Ryan Gosling e Emma Stone, pur dimostrando notevoli doti artistiche e sintonia sul palcoscenico, non riescono a distanziarsi da quei mostri sacri a cui fanno riferimento. Il risultato risente inevitabilmente di una tecnica che sembra incapace di attualizzarsi. Perché il cinema è arte, ma anche tecnica. E la natura del cinema pretende una costante evoluzione. Affrontando temi e tecniche conosciute, sotto una nuova luce e innovazione.

Facendo queste osservazioni non si vuole in alcun modo criticare il film, che, al di là dei premi ottenuti, centra in pieno il suo obiettivo. Il pubblico è sovrano e se le sale si riempiono per vedere "La La Land" vorrà pur significare qualcosa.

Si vuole soltanto constatare che se con quei milioni di dollari spesi per farlo si fosse creato - sempre in quel genere, mantenendo lo stesso spirito di evasione - anche qualcosa di originale si sarebbe ottenuto un risultato di maggior spessore, che avrebbe forse assicurato al film un posto di rilevanza nella storia del cinema. Come è successo a "Cantando Sotto la Pioggia" e a le altre pellicole sopracitate. Film dei quali stiamo ancora disquisendo e che qualcuno, dopo tanti anni, continua a vedere. 

Media Critica e Pubblico*: 8/10

Gradimento: 7/10

*v. fonti in calce

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