L'Amletico

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Vivienne: tra imprenditoria e black music

In questa mite serata di metà Aprile trovo incredibilmente parcheggio sul lungotevere, vicino Piazza Cavour. Strisce blu, ovvio. Ma poco importa, sono in ritardo al concerto di Viviana Cifalà, in arte Vivienne, e non ho la minima idea di dove sia il locale Il Sigillo, dove di lì a breve si sarebbe esibita la cantante siciliana.

Nonostante sia nato e cresciuto a Roma mi affido a Google Maps (dov'ero quando hanno distribuito il senso dell'orientamento?) e giungo a destinazione.

La location ricorda molto uno di quei posti che è solito frequentare Jep Gambardella ne "La grande bellezza": un portone poco appariscente, poi delle scale che conducono ad una sala stretta con colori metallici, luci soffuse e gonfi divani bordeaux.

 

Prima dell'esibizione della cantante, Francesca Caruso presenta il suo libro "Teoria sociale e teatro", connubio fra due sue grandi passioni: teatro e sociologia.

È poi la volta di Vivienne, artista che è prima di tutto imprenditrice, ma con una grande passione per la musica, iniziata quando aveva 6 anni e tenuta un po' sotto coperta. Tuttavia, come spiega la stessa Vivienne, da qualche anno a questa parte si è intestardita (da brava sicula) e ha cominciato a coltivare maggiormente questo desiderio di comunicare la sua essenza attraverso la musica, ma soprattutto di aiutare giovani artisti con cui collabora (come LowJohn), che hanno il talento ma non la possibilità di partecipare ai talent show, considerati ormai come unica porta d'accesso al mercato discografico.

Vivienne ci fa ascoltare L'impossibile, il suo primo EP prodotto dalla propria etichetta discografica, la VVN Records, contenente le tracce "La dedico a te" ft. LowJohn, e "L'impossibile". Entrambe le canzoni molto orecchiabili, ma non come potrebbe essere un fastidioso motivetto che ascolti dal medico. C'è voglia di dimostrare, di comunicare qualcosa.

Ciò che sorprende maggiormente, inoltre, è la modernità dei due brani, entrambi molto lontani dalla musica italiana leggera che affolla solitamente le stazioni radio; l'EP risente infatti dell'influsso black che caratterizza la musica di Vivienne, un sound moderno che ad oggi ha trovato feedback positivi da parte di numerose radio. Una strada, quella della black music, che è coincisa con il ritorno della cantante sicula dall'Inghilterra in terra nostrana, dopo un periodo di studio in cui ha affinato le sue talentuose doti canore.

Questa sua scelta di vivere senza fissa dimora, arricchendo il proprio bagaglio musicale in maniera spensierata, ha reso impossibile il raggiungimento del grande pubblico; un'ambizione che però la stessa Vivienne ha detto di non aver mai avuto.

Ad oggi sta dunque uscendo come artista non solo per far conoscere sé stessa, ma per dare visibilità ai cantanti emergenti con cui realizza featuring, come il già citato LowJohn; un sogno, una speranza alimentata da una frase a cui la stessa Vivienne crede fortemente: "Vince sempre la musica; è qualcosa a cui non puoi mai rinunciare".