L'Amletico

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"Brunori Sas: All'Università Tutto Bene"

Luogo: Roma, 03/04/2017, Università La Sapienza

Genere: Indie, Musica d'autore

È lunedì tre aprile e sono le dieci e mezza del mattino. Tra circa trenta minuti Dario Brunori, conosciuto dai più come Brunori Sas, incontrerà gli studenti de "La Sapienza" di Roma per parlare del quarto lavoro in studio A Casa Tutto Bene.

Partito dall'università di Siena, il cantautore calabrese ha toccato numerosi atenei italiani al fine di parlare direttamente al suo pubblico, che risiede in larga parte negli universitari. L’incontro è fissato nell'aula magna del rettorato, piazzale Aldo Moro. 

Finalmente le due porte principali si aprono e le persone accorse possono riversarsi all'interno; c’è grande affluenza e in pochissimo tempo la stanza si riempie. Ogni posto è occupato. Noto con piacere che, oltre a due poltrone, un divanetto e un tavolo nel centro, ci sono due chitarre acustiche, uno sgabello e un microfono.

Non resta che attendere l’ entrata di Brunori, il quale si palesa alle undici in punto, accolto da applausi scroscianti. Una volta accomodatosi iniziano le domande, che spaziano dall'ambito musicale fino a quello sociale. Dice di essere molto felice del tour, che prosegue con un sold out dietro l’altro, e del calore che gli ha riservato l’Atlantico nel concerto tenutosi nella capitale due giorni prima. Tutto esaurito, neanche a dirlo.

Ci racconta poi dell’album e di come sia stato scritto per allontanare la paura, per cercare in un qualche modo di scacciarla via e tornare a sorridere anche in tempi difficili. Timori che possono essere esorcizzati con un canto che sia il più umano possibile. Così, imbracciata una delle due chitarre, delizia i presenti con Canzone contro la Paura.

Tornano le domande, alle quali l’artista risponde divertito; spiega che da ragazzo anche lui adorava imparare “assolacci” di chitarra chiuso tra le mura domestiche o in qualche scantinato, ma si ritrovava poi accanto a falò sulla spiaggia all'imbrunire, arpeggiando giri di do, perfetta colonna sonora per le coppiette di amici che scambiavano effusioni (lo dice ridendo).

Sì, perché Dario Brunori nasce chitarrista e, soltanto dopo l’avvicinamento alla matrice cantautorale italiana, arrivata via via negli anni, inizia la stesura di testi e diviene un vero frontman. È rapito dai versi e dalla musica di Lucio Dalla e Rino Gaetano. Dopo una breve digressione sul suo percorso universitario, culminato con la laurea in economia e commercio, è tempo di far vibrare nuovamente le sei corde, e la scelta cade su L’Uomo Nero, brano più ritmato del precedente e molto attuale.

Nelle due performance il cantautore cosentino mostra un approccio vocale diverso rispetto ai lavori passati. Ed è lui stesso a confermare tale sensazione, riaccomodatosi sul nero divano: ogni canzone contenuta in A Casa Tutto Bene deve essere cantata con voce “nuda”, senza orpelli o forzature.

Ha voluto che il disco avesse quel respiro internazionale riconducibile a Beck, Belle e Sebastien e Sufjan Stevens. E per questo ringrazia l’incredibile lavoro del produttore Taketo Gohara, che ha fatto uscire il lato del Brunori musicista. Menziona la band, una famiglia, con cui è stato architettato il sound, che sfuma non solo nel rock ma anche, in parte, nel jazz.

Cita infine Francesco Motta, i Cani ed Edoardo Calcutta, il cavallo di Troia che ha abbattuto il muro divisorio tra musica indipendente e grande pubblico. Prima delle domande di alcuni studenti, c’è giusto il tempo per un’ultima melodia: Secondo Me chiude la piccola sessione acustica.

Siamo giunti al termine. Cascata di applausi all'inizio, cascata di applausi alla fine.

Tracce Consigliate: "Canzone contro la Paura"; "L'Uomo Nero"; "Secondo Me"