L'Amletico

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Playlist di Natale: Let's Rock number two

In questo Natale particolare, segnato dal confinamento, abbiamo composto una nuova playlist natalizia nella speranza che possa allietare i giorni di festività appena iniziati. Nell’augurarvi un buon Natale accendiamo la radio, il computer o il cellulare e ci prepariamo alla lunga veglia. Buon ascolto.

Darlene Love – All Alone For Christmas

Direttamente da Mamma Ho Riperso L’Aereo, Mi Sono Smarrito A New York, secondo capitolo dell’iconico dittico natalizio con protagonista Macaulay Culkin, Darlene Love dà voce a una hit che vale per l’antivigilia, la vigilia e anche per il venticinque dicembre. Kevin McCallister in uno studio di registrazione dirige la cantante e i musicisti di primo taglio che gremiscono la sala. C’è qualcosa di più bello che vedere il piccolo Kevin sulle possenti spalle di Clarence Clemons intento in uno dei suoi celestiali assoli?

Tom Waits – Silent Night

La celebre canzone che accompagna il Natale di molte persone trova stavolta un interprete inaspettato e sui generis per l’occasione. Non che Tom Waits non si fosse già cimentato con canzoni a tema natalizio, Christmas Card From A Hooker In Minneapolis sta lì a darne una singolare dimostrazione, ma qui i toni sono angelicati e non disperati, seppur comunque sofferti, con l’andamento tipico da parata stralunata e sghemba del cantautore californiano.

Brenda Lee – Rockin Around The Christmas Tree

Tra le più celebri canzoni rock natalizie, Rockin Around The Christmas Tree di Brenda Lee fu pubblicata nel 1958. Scritto da Johnny Marks il testo si nutre di immagini tipiche del Natale, come il tradizionale bacio sotto il vischio. In questa manciata di minuti rockabilly, su di un ritmo vivace e una melodia avvolgente, c’è un fatto non trascurabile: nonostante la voce già matura e potente, Brenda Lee registrò la canzone che aveva solo tredici anni.

Coldplay – Christmas Lights

In sottrazione. Il passo lento sul marciapiede gonfio di neve e il fiato che si condensa a formare nuvole di vapore. Un ragazzo insegue le luci verdi, rosse e gialle fino al punto in cui la città incontra il mare, nella speranza che anche lei sia guidata e mossa dalle medesime intenzioni. I Coldplay giocano con il pop che li ha consacrati al mondo intero e incartano sotto l’albero un regalo prezioso.

Mike Oldfield – In Dulci Jubilo

Del potere compositivo di Mike Oldfield e della conoscenza che ha della musica e degli strumenti che la compongono non ci sorprendiamo di certo oggi. Il polistrumentista britannico ha incantato il pubblico in centinaia di modi diversi, che fosse attraverso un album o calcando i palchi di auditorium e teatri. E così voleva dire e “suonare” la sua anche per le festività. Indossato un comodo maglione rosso comincia la costruzione a più piani: chitarra acustica, basso elettrico, pianoforte e, da buon pifferaio magico, note a fiato. E poi sintetizzatore, tamburo e tamburello fino, “dulcis in jubilo”, al suo assolo pizzicato a sei corde.

Chris Rea – Driving Home For Christmas

Un panorama completamente imbiancato. I tergicristalli muovono a destra e a sinistra per rimuovere i cristalli di neve dal parabrezza e le catene mordono l’asfalto. La quattro ruote muove prudente il suo corpo sulle curve della statale, mentre dalle casse della radio l’elegante blues elettrico di Chris Rea riscalda l’abitacolo. E per un attimo pare di essere già a casa.

The Band – Christmas Must Be Tonight

Dal 1966 Bob Dylan li arruolò come gruppo di supporto e se ne innamorò a tal punto da portarseli con sé in studio per incidere Blonde On Blonde, The Basement Tapes e, ancora, Planet Waves. Da quest’ultimo lavoro scaturì un brano della portata di Forever Young, indimenticabile nelle versioni in cui il cantautore premio Nobel lo eseguì con The Band. Il roots rock e la grande tradizione musicale americana risplende in Christmas Must Be Tonight, una ballata folk rock che ripercorre la santa notte e il cammino sulle dune desertiche intrapreso dai Magi recanti doni.

John Williams – Somewhere In My Memory

Si torna dalle parti di Kevin McCallister, al primo capitolo di Mamma Ho Perso L’Aereo. La firma è di John Williams, bacchetta tra le più note a Hollywood, compositore di colonne sonore dal sentore magico al servizio di film di successo e intramontabili. La melanconia catturata in Somewhere In My Memory è stupefacente, con gioia e tristezza che emergono e si annodano al contempo. L’apice degli archi e la catarsi del coro angelico nella sezione centrale eleva poi il brano a un livello superiore.

Boney M – Mary’s Boy Child

Nel 1978 i Boney M portarono alla ribalta il brano di Harry Belafonte al quale aggiunsero in coda, sotto forma di medley, Oh My Lord. Il quartetto trasportò in un brano invernale il pastiche di eurodance, r&b e reggae che li contraddistingueva, riscaldandolo con il ritmo contagioso della danza e con il sole caraibico.

Elvis Presley – Blue Christmas

Anche il Re non si sottrasse e si confrontò con le canzoni di Natale. Pescando dalla tradizione statunitense prese un brano country del 1948 e lo arrangiò da cima a fondo in chiave rock n’ roll. Il timbro profondo e inimitabile di Presley si presta perfettamente ai versi disillusi e cupi della canzone. Le decorazioni scarlatte, l’albero verde vivo e la neve luminosa, senza la giusta compagnia, appaiono blu. Blu, come il senso di solitudine che ammanta chi sta cantando.