L'Amletico

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Le Fontane Rionali Di Roma

Le fontane rionali, realizzate nel triennio 1927-1930 dall'architetto romano Pietro Lombardi (1894-1984) su commissione del governatore di Roma Filippo Cremonesi, in occasione del quinquennale della marcia su Roma (1922) furono originariamente dieci, ma oggi sono nove perchè una è andata distrutta durante i bombardamenti nel quartiere di San Lorenzo. Una delle nove, inoltre, è stata dislocata dal suo luogo originario di Piazza Scossacavalli, nel Borgo di San Pietro, per abbellire un Monumento ai Caduti realizzato nel 1964 presso la località Tomba di Nerone.

É la Fontana dell'Emiciclo che, secondo il giornalista Willy Pocino fu terminata nel 1948 e issata “a beneficio dei cavalli delle carrozzelle che avevavo il loro posteggio nella piazza Scossacavalli” (Maria D'Amelio, 2016). La fontana si trova in Via Cassia 726 ed è composta da una vasca semicircolare con tre pilastrini agli angoli, aventi ciascuno una cannella che spunta da una stella a otto punte sul pilastrino centrale o da una testa di leone su quelli laterali.

Le altre otto fontane si incontrano lungo una passeggiata per la Capitale oppure partendo dalla Piazza di Testaccio (dal latino testae=cocci), dove troneggia al centro la Fontana delle Anfore, che ritrae appunto le anfore romane, per rimarcare l'origine del monte creatosi per l'accumulo di detriti di anfore. Attraversato il ponte si incontra prima il Rione Ripa con la Fontana del Timone a ridosso del complesso del San Michele che commemora l'antico porto romano di Ripa Grande i cui simboli sono appunto la barra e il timone.

E poi la Fontana della Botte in via della Cisterna, che sottolinea, invece, la rinomata caratteristica del Rione Trastevere pieno di osterie, perciò l’acqua della fontana sgorga da una botte di vino e si versa in un catino da mosto, affiancato da due misure di vino da un litro. A San Pietro, tra il colonnato della Basilica e il Passetto di Borgo, si incontra la Fontana delle Tiare, sormontata da tre chiavi di San Pietro e tre tiare papali, proprio a designare il quartiere dei Papi. Verso Castel Sant'Angelo a Largo di Porta Castello troviamo la Fontana della Palle di Cannone il cui grande mascherone è circondato da una piramide di palle di cannone, per evidenziare la funzione di fortezza di Castel Sant'Angelo, sotto i papi.

Attraversato il ponte, si arriva nei pressi di Piazza Navona dove, in Via degli Staderari, già Via dell'Università nei pressi della Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza si incontra la Fontana dei Libri, ricca di richiami alla scienza ovvero alla sapienza. Su due mensole opposte spiccano dei libri scolpiti, da cui sgorga l'acqua lungo i segnalibri. Il simbolo del quartiere, però rimane il cervo, emblema della conversione di Sant'Eustachio che dà il nome al rione, ed è scolpito al centro della fontana, racchiuso da una cornice con la scritta SPQR.

Verso Piazza Venezia, in Piazza San Marco incontriamo la Fontana della Pigna creata per commemorare il ritrovamento in questa area della Pigna che troneggiava nell'antico Foro di Agrippa e ora esposta in Vaticano, quindi è raffigurata sorretta da due corolle di tulipani. Per ultimo, verso la Stazione Termini, nei pressi di Piazza Vittorio, in Via di San Vito, troviamo la Fontana dei Monti che riproduce lo stemma rionale dei tre colli confinanti: Esquilino, Viminale e Monti.

Insomma, ciascuna fontana rionale di Pietro Lombardi ha una storia da raccontarci per ricordarci il rione in cui ci troviamo oltre che per offrire la freschezza dell'acqua di Roma.